Teatro delle Briciole
Il Teatro delle Briciole è un “patrimonio” della scena italiana che nel corso di una storia più che trentennale ha trasformato radicalmente l’immagine, il vocabolario e il concetto stesso di teatro per l’infanzia.Fondato nel 1976, cinque anni dopo è il primo in Italia a dar vita a un Centro Stabile di Produzione, Programmazione e Ricerca Teatro Ragazzi e Giovani, poi diventato Teatro Stabile di Innovazione.
Un nuovo centro per le arti sceniche
Una realtà che negli ultimi anni ha rinnovato la propria identità , transitando dall’originario assetto di collettivo e di compagnia teatrale a un organismo dinamico e variamente articolato: un moderno centro per le arti sceniche che da un lato produce, realizza e distribuisce in Italia e all’estero spettacoli affidati a registi storici e nuovi artisti, e dall’altro programma e offre alla città di Parma e al suo territorio una fittissima trama di progetti speciali, rassegne, stagioni teatrali: iniziative che accolgono ogni anno migliaia di spettatori.
Le produzioni
In principio fu il “teatro d’animazione”, avvicinato di slancio e subito rivoluzionato nelle forme, nei materiali, nei contenuti, con spettacoli che segnano la nascita di un nuovo teatro (definito “micro-teatro”) che mette al centro la potenza simbolica dell’immagine, la forza metaforica degli oggetti e del linguaggio non verbale, la materia nel suo farsi artigianale.
Linee di ricerca che si arricchiscono nel tempo intorno a idee-guida quali lo studio dello spazio scenico e la relazione col pubblico, il teatro come iniziazione e come “vita concentrata”, l’infanzia come campo dell’esperienza umana, il rapporto con la musica, che origina vere e proprie opere definite di teatro-musica, dove la partitura di suoni ha un ruolo drammaturgico. E ancora, la relazione con la danza, con le lingue e i dialetti, la riscrittura in chiave inconsueta e “popolare” di grandi testi della civiltà occidentale, la formazione della polis e di una “cittadinanza” consapevole. Un filone, quello “politico”, indagato in opere che raccontano alle giovani generazioni la relazione, storicamente strutturata, tra individuo e collettività , prima nelle forme di governo della dittatura e della democrazia, poi nei processi di trasmissione del sapere, trasferendo così lo sguardo nel mondo della scuola.
Si sono fatti intanto sempre più fitti gli scambi e le esperienze a livello europeo, che si traducono anche in co-produzioni, progetti di residenza, finestre antologiche dedicate a cicli di spettacoli, tradotti e presentati nelle lingue dei paesi ospitanti: Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Austria, Germania, Belgio, Stati Uniti, Canada, Russia.
La volontà di rinnovare i modelli e le pratiche della relazione con l’infanzia trova espressione in un nuovo progetto di ricerca biennale: una Compagnia stabile, composta da bambini tra i sette e i dieci anni che si impegnano in una esperienza teatrale che vede al centro la loro visione del mondo e le loro ipotesi sul futuro dell’universo intero: piccoli temi per grandi pensatori. Un dialogo che parte dai bambini e si rivolge agli adulti della loro città . Bambini non più spettatori ma interpreti di pensieri e azioni che si rivolgono a un pubblico adulto, e lo fanno nell’ambito della stagione di teatro contemporaneo.
La programmazione
Quest’idea plurale di teatro si esprime con la stessa intensità nei progetti di ospitalità , nelle ricchissime stagioni teatrali, nei progetti formativi, che dal 1987 trovano una nuova casa nel Teatro al Parco, storico edificio che ospitò le Fiere di Parma e che diventa così un nuovo, moderno spazio culturale in convenzione col Comune di Parma. Due sale di spettacolo, una sala prove, un laboratorio scenotecnico, l’arena estiva. Un luogo che ospita tre stagioni teatrali, rivolte al contemporaneo, alle famiglie, alla scuola. Che si arricchisce di progetti che abitano una pluralità di spazi, di iniziative speciali dedicate alle nuovissime leve di attori e registi: proposte culturali che allungano il tempo della relazione con lo spettatore, anche con momenti di incontro, di condivisione piacevole, di scoperta del territorio, dei suoi spazi pubblici.
Una idea di cultura che si traduce in un festival internazionale di creazioni artistiche per le nuove generazioni, Zona Franca, e che grazie alla collaborazione pluriennale con Amref, la più importante organizzazione sanitaria africana, promuove progetti che fondono arte e impegno sociale per il recupero dei ragazzi di strada dell’Africa subsahariana.
Un’attività senza soste che si traduce ogni anno in migliaia di spettatori, con un’escursione anagrafica amplissima, dalla prima infanzia all’età adulta, dalle scuole alle famiglie, ai giovani e agli adulti, che hanno mostrato di amare una programmazione capace di rischio culturale, di dare spazio e occasioni ai nuovi talenti.
Quest’attenzione costante ai giovani artisti si struttura nell’adesione fin dalla sua nascita, il 1987, all’Associazione Scenario, la più importante rete nazionale di strutture appartenenti all’ambito dell’innovazione, che ha lo scopo di valorizzare nuove idee, progetti e visioni di teatro attraverso la realizzazione di due premi biennali: il Premio Scenario, dedicato ai nuovi linguaggi per la ricerca e l’impegno civile, e il Premio Scenario Infanzia, dedicato alla creazione di opere per nuovi spettatori.
Oltre lo spettacolo
Uno dei tratti distintivi dell’azione progettuale del Teatro delle Briciole è la tensione a oltrepassare l’appuntamento spettacolare, arricchendolo con iniziative che mutano strutturalmente il segno della relazione con lo spettatore, la prolungano, la approfondiscono. Al centro c’è la scoperta del teatro come arte totale e come visione del mondo, c’è la riflessione sul rapporto tra società e scuola, sul rapporto genitori/figli.
A nutrire questa idea di teatro c’è una concezione dinamica e aperta del pubblico, che si proietta anche nel rapporto privilegiato instaurato col mondo della scuola. Un rapporto che si avvale di un inedito strumento di monitoraggio e di dialogo come la Consulta Teatro Scuola, sorta di network tra artisti, operatori del Teatro delle Briciole e un’aggregazione informale di docenti che negli anni hanno guidato i loro studenti alla scoperta del teatro. E nella stessa direzione, di una partecipazione diretta alla vita del teatro, si colloca anche il rapporto con l’Università di Parma. Tra le tante iniziative realizzate negli anni si ricordano i Ritratti d’artista, un calendario di incontri tra studenti e artisti condotti da un docente universitario. Per conoscere, in questo come negli altri progetti, l’arte della scena da vicino e per condividerne con gli artisti le diverse implicazioni: umane, intellettuali, artistiche.
Una Fondazione delle arti
Un teatro in ascolto dei sommovimenti e delle trasformazioni sociali, che negli anni si è fatto sempre più curioso di tutte le espressioni artistiche, di tutte le arti: danza, poesia, cinema, musica, arte. È in questo contesto pluridisciplinare che nasce la collaborazione con Solares Fondazione Culturale, che ha dato origine a progetti di respiro internazionale e che nel 2007 è sfociata nell’unione tra le due realtà , con la nascita di Solares Fondazione delle Arti.